Efficacia dell’immunoterapia pre-intervento a base di Pembrolizumab nel far regredire o scomparire il tumore infiltrante della vescica


Il tumore alla vescica di tipo muscolo-invasivo ( MIBC ) è particolarmente aggressivo, con un alto rischio di metastasi.
Inoltre, l'incidenza di questo tumore è in crescita nella popolazione italiana soprattutto a causa del fumo di sigaretta.

Attualmente, il trattamento di prima linea è rappresentato dalla cistectomia radicale.

Una sperimentazione clinica di fase II, PURE-01, effettuata dall’Unità di Urologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano in collaborazione con il Dipartimento di Oncologia Medica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, e pubblicata sul Journal of Clinical Oncology, ha dimostrato l’efficacia di un farmaco inibitore del checkpoint immunitario, Pembrolizumab ( Keytruda ) nel far regredire o scomparire il tumore.

Nello studio, Pembrolizumab è stato somministrato nella fase precedente all’intervento chirurgico, con risultati superiori a quelli ottenuti con Cisplatino, il chemioterapico comunemente usato fino ad oggi.

Se ulteriormente confermata, la scoperta potrebbe in futuro cambiare il trattamento per questo tipo di tumore, aprendo la strada a cure più brevi e meno tossiche rispetto alla chemioterapia, e potenzialmente a interventi chirurgici meno invasivi e debilitanti.

Per chi è affetto da un tumore alla vescica di tipo muscolo-invasivo, sono disponibili al momento poche opzioni terapeutiche: la terapia prevede la cistectomia radicale, preceduta, per i pazienti idonei, da chemioterapia con Cisplatino finalizzata a ridurre le dimensioni del tumore per facilitarne l’asportazione.
Tuttavia solo il 20% dei pazienti riceve il trattamento farmacologico: il 50% presenta controindicazioni a causa di condizioni di salute preesistenti, e la restante parte rifiuta di assumere chemioterapici.

Nello studio, 50 pazienti con tumore alal vescica infiltrante sono stati trattati con 3 cicli di Pembrolizumab e successivamente sottoposti all’intervento di cistectomia radicale eseguito con tecnica robotica.

Attraverso l’analisi dei tessuti asportati con l’intervento chirurgico, i ricercatori hanno constatato che nel 42% dei casi i campioni asportati non mostravano alcuna presenza di cellule tumorali, attestando la straordinaria efficacia del trattamento.
La capacità di Pembrolizumab di far regredire completamente le cellule tumorali nella vescica è stata più frequente nei soggetti il cui tumore presentava l’espressione di una proteina di membrana denominata PD-L1, su cui agisce l'immunoterapico.
Questo marcatore potrebbe rappresentare un importante criterio di selezione dei pazienti all’immunoterapia pre-operatoria.

Fonte: IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, 2018

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