Tumore alla prostata: Olaparib in presenza della mutazione BRCA


Il carcinoma della prostata è un tumore ad alta incidenza fra gli uomini, soprattutto dopo i 60 anni, con più di 36mila nuovi casi all'anno.

Il primo strumento diagnostico è rappresentato dal PSA ( Antigene Prostatico Specifico ), un test del sangue, accompagnato da visita urologica.
Per affinare la diagnosi, differenziando la patologia benigna da quella maligna, è necessario una biopsia o una risonanza.

In presenza di malattia localizzata l’approccio prevede un trattamento locale di chirurgia o radioterapia e, in alcune particolari situazioni, la sorveglianza attiva ( ossia l’assenza di terapia, ndr ).

Quando invece la malattia è avanzata, diffusa al di fuori della prostata, è necessario un percorso farmacologico, con la soppressione del testosterone.

Esiste però un 20% di pazienti che sviluppano un carcinoma prostatico resistente alle terapie tradizionali dovuto alla mutazione del BRCA.
La novità terapeutica è rappresentata da Olaparib ( Lynparza ), un farmaco che impedisce la sopravvivenza delle cellule tumorali.
La terapia, con un buon profilo di tollerabilità, aumenta la capacità di controllare il cancro e di farlo regredire, migliorando l’aspettativa di vita.

I fattori di rischio del tumore alla prostata sono: invecchiamento, familiarità e fumo, ma anche aumento di peso e vita sedentaria. ( Xagena_2019 )

Fonte: Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, 2019

Xagena_Medicina_2019