Cancro alla prostata in fase avanzata: Relugolix versus Leuprolide


Hanno preso parte allo studio di fase 3 HERO, randomizzato, internazionale e in aperto, 930 pazienti con carcinoma della prostata in stadio avanzato.

I pazienti sono stati assegnati a ricevere Relugolix ( 120 mg per os una volta al giorno; n=622 ) oppure Leuprolide ( iniezione ogni 3 mesi; n=308 ) per 48 settimane.

L’endpoint primario dello studio era la soppressione sostenuta del testosterone a livelli da castrazione, mentre gli endpoint secondari includevano la non-inferiorità rispetto all’endpoint primario, i livelli da castrazione di testosterone al giorno 4 e i livelli di castrazione profonda.
In un sottogruppo di pazienti è stato anche valutato il recupero dei livelli di testosterone.

Il 96.7% dei pazienti nel gruppo Relugolix ha mantenuto i livelli di castrazione nelle 48 settimane, contro l’88.8% nel gruppo Leuprolide.

La superiorità di Relugolix contro Leuprolide è stata dimostrata in tutti gli endpoint secondari.

Al giorno 4, le percentuali di pazienti con livelli di testosterone da castrazione sono state pari al 56,0% e allo 0%, rispettivamente, con Relugolix e Leuprolide.

Nel sottogruppo di pazienti valutati per la ripresa dei livelli di testosterone, il livello medio dell’ormone a 90 giorni dall’interruzione del trattamento è stato di 288.4 ng/dl nel gruppo Relugolix e 58.6 ng/dl nel gruppo Leuprolide.

L’incidenza di eventi avversi cardiovascolari maggiori è stata del 2.9% e del 6.2% nei gruppi Relugolix e Leuprolide, rispettivamente ( hazard ratio, HR=0.46 ).

Dallo studio è emerso che Relugolix, un antagonista orale dell’ormone di rilascio della gonadotropina ( GnRH ), era superiore a Leuprolide nella soppressione sostenuta dei livelli di testosterone.
Il trattamento con relugolix ha portato a una riduzione degli eventi avversi cardiovascolari maggiori ( MACE ) del 54% rispetto a Leuprolide.

La Leuprolide e gli antagonisti dell’ormone di rilascio dell’ormone luteinizzante in genere, rappresentano il trattamento standard per la deprivazione androgenica nel cancro alla prostata.
Con questi farmaci si osserva un iniziale aumento dei livelli di testosterone che non si riscontra invece con alcuni agonisti di GnRH. ( Xagena_2020 )

Fonte: American Society of Clinical Oncology - ASCO - Virtual Meeting, 2020

Xagena_Medicina_2020